Icona dei Santi Raffaello, Nicola e Irene.
Quadro argentato con cornice intagliata e vetro.
I santi Raffaele, Nicola e Irene sono tra i cori dei Nuovi Santi e anche quelli che subirono il martirio quasi subito dopo la caduta di Costantinopoli. Sappiamo poco delle loro vite. Le prime notizie sull’esistenza dei Santi sono narrate in modo miracoloso e rivelatore a partire dall’anno 1959 d.C. Da uno scavo avvenuto a Thermi, Lesbo, è stata scoperta la tomba di un ignoto che, come rivelano continue visioni, apparteneva a San Ieromartire Raffaele, martire insieme a Sant’Osiomartire Nicola e Sant’Irene. La tomba e la reliquia di Agios Nikolaos furono scoperte il 13 giugno 1960 d.C.
San Raffaele proveniva dai Mulini di Itaca e nacque nell’anno 1410 d.C. Il suo nome secolare era George Laskaris o Laskaridis e suo padre si chiamava Dionysios. Prima di diventare un ecclesiastico, ebbe una carriera nell’esercito bizantino e raggiunse anche un ampio grado. All’età di trentacinque anni incontrò un asceta e venerato anziano, Giovanni, che lo attirò alla vita in Cristo. Un Natale il vecchio scese dal luogo della sua pratica, per confessarsi e comunicare con i soldati e predicare la parola di Dio. Allora l’ufficiale Giorgio, quando l’anziano scese di nuovo all’Epifania, salutò i soldati e lo seguì.
Dopo il taglio di capelli da monaco, fu ordinato anziano, ma fu anche insignito del grado di archimandrita e protosiggelo. Insieme alle altre rivelazioni, san Raffaele ha rivelato di essere stato inviato dal Patriarca ecumenico ad Esperia, nella città francese chiamata Morlai, per adempiere al suo mandato.
Pochi anni prima della caduta di Costantinopoli, intorno all’anno 1450 dC, il Santo fu ritrovato dopo aver vagato nella regione della Macedonia e lì si trovava solo.
San Nicola era vicino a San Raffaele in quel momento come sottomesso. Nicola divenne monaco e poi fu ordinato diacono.
Non appena Costantinopoli cadde in mano ai Turchi, che invasero la Tracia e l’Impero Bizantino fu finalmente rovesciato, il timore di una persecuzione generale contro i cristiani portò San Raffaele a fuggire dal porto di Ales al porto di Alessandria. Lì si stabilì con altri monaci nell’antico monastero della Genesi della Vergine, che in passato era per donne e fu costruito sulla collina di Karyes, vicino al villaggio di Thermi. San Raffaele fu poi eletto abate del monastero.
Pochi anni dopo, nell’anno 1463 dC, Lesbo cadde nelle mani dei Turchi che, in un’incursione nel monastero, arrestarono San Raffaele e San Nicola, il Giovedì Santo dello stesso anno. Seguirono torture crudeli e spietate e San Raffaele testimoniò con il massacro in modo molto crudele. Lo trascinarono violentemente tirandolo per i capelli e per la barba, lo appenderono a un albero, lo picchiarono brutalmente, lo trafissero con le armi, dopo averlo bruciato con un forte fuoco e infine massacrandolo segandolo in bocca.
Agios Nikolaos è morto dopo essere stato torturato, per un infarto, legato ad un albero.
Insieme ai Santi gareggiava anche l’unica dodicenne Irene, figlia del Regno, prostituta di Thermi, che compare anche con loro. Testimoniò quanto segue: I pagani empi le tagliarono una mano e poi la misero in un vaso e bruciarono questa vergine pura, sotto l’occhio vigile dei suoi sfortunati genitori, che piansero l’orribile morte del loro bambino.
Il loro martirio avvenne il martedì di Diakainisimos, il 9 aprile dell’anno 1463 d.C.
Seguendo le istruzioni miracolose dei santi Raffaele, Nicola e Irene, si seppe dell’esistenza delle loro spoglie e si indicarono i luoghi in cui si trovavano le loro tombe.
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