Icona di Panagia tou Charou
Immagine serigrafica asimmetrica in legno su legno naturale. Dimensioni: 35,50 x 24,00 cm
Il nome certamente originale e strano “Panagia tou Charou” è dovuto all’immagine unica, ma anche miracolosa, in cui la Vergine Maria è raffigurata mentre tiene Cristo non bambino, ma appeso morto sulla Croce del martirio.
E poiché i concetti di morto e di grazia sono correlati, l’icona, ma anche la chiesa in generale, è stata chiamata “Vergine Maria delle Grazie”.
Nel 1600 i monaci di I.M. di Patmos raggiungere Lipsi e costruire a distanza di un chilometro dal paese l’extramonastero “Panagia tou Charou”.
La chiesa, trispostatos, in stile bizantino si distingue per la cupola bassa e gli archi irregolari, che creano un fascino insolito, in combinazione con le sue poche e strette finestre.
Folle di pellegrini il 23 agosto si riversano in Chiesa per adorare l’icona, che è associata a un miracolo unico!
Una rappresentazione unica, un miracolo ripetuto e un nome che non si incontra facilmente, sono i tre elementi che rendono assolutamente unica una delle icone più rare della Vergine Maria.
È una rappresentazione unica che mostra il dolore della madre e il tormento che ha subito ricevendo il figlio morto dopo un martirio incredibilmente crudele e vergognoso.
IL MIRACOLO CON I FIORI IN FIORITURA
Secondo le testimonianze, nell’aprile del 1943, una giovane ragazza depose gigli bianchi all’immagine della Vergine Maria come offerta alla Vergine Maria. Nessuno sa cosa volesse chiedere alla Vergine Maria in quel periodo turbolento.
Con il passare dei giorni, i gigli appassirono naturalmente. Tre mesi dopo, nel luglio del 1943, alcuni visitatori notarono che i gigli appassiti avevano cominciato a inverdirsi ed effettivamente avevano ripreso vita.
Il 23 agosto, quando lo specifico Tempio celebra, i gigli avevano nuovi boccioli.
Le persone che visitano la piccola chiesa della Vergine Maria per adorare e ammirare questa speciale immagine della Vergine Maria, affermano che questo miracolo si ripete ogni anno alla stessa ora.
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