La Chiesa Ortodossa

La Chiesa Ortodossa

Niente è casuale nella Chiesa ortodossa. Tutto è stato meticolosamente studiato e ha una sua utilità e importanza. I Padri della nostra Chiesa hanno ordinato i fedeli che entrano nel tempio, per partecipare al culto e al ringraziamento, per lasciare per il momento il mondano e per entrare nel regno del soprasensibile. Ecco perché ogni cosa nel tempio ha il suo simbolismo più profondo, in modo che i fedeli ricevano messaggi di salvezza.

La Chiesa ortodossa è una miniatura dell’universo (visibile e invisibile). È un punto visibile – un simbolo – di ciò che l’occhio umano non può vedere. Il significato segreto del tempio viene rivelato solo agli iniziati, ai fedeli.

La cupola simboleggia il cielo.

Candele e lampadari simboleggiano le stelle della cupola celeste.

Il Santo Gradino simboleggia il Paradiso, la Gerusalemme Alta (Apocalisse 21, 2), in cui si celebra incessantemente la Divina Liturgia celeste, con angeli officianti

La Sacra Tavola simboleggia il Trono dell’Agnello Sgozzato (Apocalisse 22:3).

Le coperte della Santa Mensa simboleggiano la sacra savana e il sudario, con cui fu avvolto il Corpo incolore di Cristo durante la Sua divina sepoltura

I sacerdoti simboleggiano i santi angeli, gli spiriti liturgici di Dio (Ebrei 1:14),

Anche i loro paramenti sacri hanno il loro simbolismo. Il loro splendore e purezza simboleggiano la grazia sacerdotale di cui sono rivestiti.

La terra è simboleggiata dal pavimento del tempio. Là stanno i fedeli, che costituiscono la Chiesa militante sulla terra e guardano il cielo (cupola), il Paradiso (passo santo) e i santi raffigurati

La Santa Mensa di solito poggia su un pilastro, che simboleggia il pilastro inerme della Chiesa, Cristo, o su quattro pilastri che simboleggiano i quattro Evangelisti.

Sulla Santa Mensa c’è il Santo Vangelo, che simboleggia la vera presenza di Cristo nella Chiesa e il fatto che la Chiesa custodisce la Verità.

C’è anche la Croce della Benedizione, che simboleggia il potere invincibile della Chiesa contro il male.

I candelieri, che simboleggiano la luce inestinguibile dell’insegnamento cristiano.

Dietro la Sacra Tavola vi sono le sei ali, stendardi di metallo con raffigurazioni di figure angeliche che si irradiano. Sicuramente simboleggiano l’ordine angelico degli angeli a sei ali, che è onorato alla presenza di Dio (Is. 6:1-2; Apocalisse 4:6-8).

Sul lato nord-est del santuario si trova la nicchia della Sacra Intenzione, che simboleggia la sacra grotta della Natività del Signore.

Il pulpito simboleggia la tomba di Cristo e il diacono l’angelo della Resurrezione (Mc 16, 6). Ha raffigurazioni dei santi Evangelisti e vi è una colomba in rilievo, su cui è posto il santo Vangelo e simboleggia lo Spirito Santo.

Nella parte anteriore della suola si trovano i grandi manuali, che insieme alle lampade dell’iconostasi, oltre alla luce che emettono, simboleggiano la luce immaginaria di Cristo, che “sembra passare”. Lo stesso vale per i lampadari o la combinazione che pendono dal soffitto e simboleggiano la luce di Cristo e l’illuminazione dello Spirito Santo, che discende dal cielo.

Le candele simboleggiano la nostra anima, che dovrebbe essere pura come luce e ardente come fuoco per il desiderio della sua unione con Cristo.

Le campane di buon auspicio invitano i fedeli a venire in Chiesa. Prendono il nome dalla Campania, regione d’Italia dove furono costruiti per la prima volta. Simboleggiano le trombe degli angeli per il risveglio.

Nel tempio il credente fa la grande trascendenza del tempo e dello spazio. Mentre è sulla terra partecipa al cielo, mentre fa parte del mondo materiale, comunica con il mondo dei poteri mentali e spirituali, mentre vive nei limiti del tempo, assapora l’eternità. La terra e il cielo si mescolano ogni domenica e ogni giorno festivo nella Divina Liturgia… Andare alla Liturgia la domenica significa davvero lasciare la propria casa e andare in paradiso scrisse il grande poeta e scrittore rumeno V. Gheorghiu (Un nome per l’eternità , Atene 1972, pp. 105,139).

All’interno della Chiesa ortodossa si vive l’evento più gioioso della storia umana, la vittoria della vita sulla morte, attraverso la risurrezione trionfante di Cristo. La nostra Chiesa cattolica ortodossa è stata giustamente definita la Chiesa della Resurrezione, perché vive e vive ininterrottamente l’evento della Resurrezione. La vita ortodossa è una Pasqua duratura! Il tempio esprime perfettamente questa realtà. L’iconografia, dalle iconiche rappresentazioni della Resurrezione, alle figure raffigurate dei santi, esprime la realtà migratoria della Chiesa. Ogni domenica si celebra con gioia la Risurrezione del Signore, si risorgono le funzioni ed è vietato il digiuno rigoroso. I credenti sentono questa dimensione e si rallegrano della vittoria sulla morte e sulla decadenza e assaporano l’immortalità e l’eternità.

Il tempio è la seconda casa del credente. Un bambino che si trova lì viene spinto a spruzzare. Nel tempio riceve il Santo Battesimo e rinasce in una nuova esistenza in Cristo. Lì viene incoronato e condivide la gioia del suo matrimonio con tutta la Chiesa locale. Lì si gode le gioie delle grandi feste. Nel tempio si rallegra del battesimo dei suoi figli. Lì partecipa ai sacri misteri e riceve la grazia redentrice di Dio. In lui si affretta a pregare per le difficoltà della vita e ad attingere forza per il corso della sua vita. Lì viene condotto alla fine della sua vita sulla terra, per la sua sequenza di uscita. Le preghiere commemorative per lui e per tutti i credenti addormentati saranno restituite al tempio.

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