Perché accendiamo la Candela e cosa simboleggia?

Candela

La parola candela deriva dal latino candela = candela.

Nella Chiesa ortodossa il cero è posto davanti alle icone sacre. Ciò che è posto davanti al Crocifisso, all’interno dell’Altare Santo, viene sempre tenuto acceso ed è per questo che è chiamato il Cero “insonne”. Nell’iconostasi della casa viene posta anche una candela che viene accesa tutti i giorni, secondo la tradizione ortodossa. Un abito che mantiene il suo profondo simbolismo cristiano con la Luce di Cristo che illumina ogni essere umano, che riscalda la speranza e che conforta e accompagna nelle ore infinite della solitudine.

L’accensione della candela simboleggia che viene offerta come sacrificio di rispetto e onore a Dio e ai suoi Santi. Simboleggia anche la luce di Cristo che illumina ogni essere umano, così come il ben noto comando di nostro Signore che noi cristiani dovremmo essere le luci del mondo.

L’olio, cioè l’olio. che arde nelle nostre candele, «appare l’olio di Dio» scrive S. Simeone di Salonicco, la misericordia di Dio che si manifestò quando la colomba di Noè tornò sull’Arca per significare la cessazione del diluvio, avendo nel becco un ramoscello d’ulivo, o quando Gesù, mentre pregava a lungo, annaffiò con i grumi del suo sudore il , sotto i rami dei quali inginocchiò quel martirio quella notte, nel monte degli Ulivi. Naturalmente, sappiamo tutti che infinitamente superiore al materiale di illuminazione è l’illuminazione interiore, spirituale. Così il Teoforo padre Gregorio Nazianzeno scrisse: “Illuminiamo il linguaggio” e il suo commentatore aggiunge: Si è ottenuto questo? L’olio simboleggia l’infinita misericordia di Dio, ma anche le candele simboleggiano la Chiesa che è contagiosa misericordia e illuminazione divina. Simboleggiano, naturalmente, gli stessi santi la cui Luce risplendette, secondo la parola del Signore, “davanti agli uomini, affinché potessero vedere le buone opere e glorificare il Padre che è nei cieli”.

Ci sono molte ragioni per cui gli ortodossi dovrebbero accendere la candela come:

  • per ricordarci la necessità della preghiera,
  • per illuminare lo spazio e scacciare le tenebre dove prevalgono le forze del male,
  • per ricordarci che Cristo è l’unica vera Luce e la fede in Lui è Luce,
  • per ricordarci che la nostra vita deve essere luminosa,
  • per ricordarci che come la candela richiede la nostra stessa mano per accendersi, così l’anima richiede la mano di Dio, cioè la sua grazia,
  • per ricordarci che la nostra volontà deve essere bruciata e sacrificata,
  • per amore di Dio ecc.

Secondo Agios Nikolaos Velimirovich, accendiamo la candela per i seguenti motivi:

Primo. Perché la nostra fede è luce. Cristo ha detto: “Io sono la luce del mondo”. La luce della candela ci ricorda la luce con cui Cristo illumina le nostre anime.

In secondo luogo. Per ricordarci che la nostra vita deve essere luminosa come i santi, cioè il popolo, che l’apostolo Paolo chiama “figli della luce”.

In terzo luogo. Per avere il controllo delle nostre opere oscure e dei nostri brutti ricordi e desideri. E così riportarli tutti sulla via della luce del Santo Vangelo. Per risplendere «davanti a noi uomini, come abbiamo visto le buone opere, e glorificare il Padre nostro che è nei cieli».

Il quarto. È un nostro piccolo sacrificio, segno e campione di gratitudine e di amore, che dobbiamo a Dio per il grande sacrificio che ha fatto per noi. Con questa e la nostra preghiera lo ringraziamo per la vita, per la salvezza e per tutto ciò che il suo amore divino e infinito ci dona.

Quinto. Avere paura delle forze delle tenebre, che ci attaccano con particolare astuzia prima e durante la preghiera e vogliono distogliere il pensiero da Dio. I demoni amano le tenebre e tremano alla luce: sia di Cristo che di coloro che amano Cristo.

Sesto. Per motivarci al sacrificio di sé. Cioè, proprio come l’olio brucia lo stoppino nella candela, così anche la nostra volontà arde con la fiamma dell’amore per Cristo e si sottomette sempre alla volontà di Dio.

Settimo. Per imparare che: proprio come la candela non si accende senza le nostre mani, così la candela interiore del nostro cuore non si accende senza le mani di Dio. Gli sforzi delle nostre virtù sono il combustibile (lo stoppino e l’olio}, che per accendere e illuminare hanno bisogno del “fuoco” dello Spirito Santo.

Va da sé, ovviamente, che l’olio delle candele deve essere olio d’oliva e della migliore qualità possibile. Dopotutto, il Signore ha pregato nell’Orto degli Ulivi e il tempio con le candele si trasforma in un nuovo giardino di misericordia (olio) e di Divina Misericordia.Il loro olio ci ricorda la misericordia di Dio e la loro luce nella nostra vita, che deve essere luminosa e santo. .

Lo spargimento del tempio simboleggia la luce divina della presenza di Dio che illumina i cuori non solo dei nuovi illuminati, ma anche di tutti i cristiani. Il Signore ha rivelato questa grande verità su di sé con le seguenti parole: «Io sono la luce del mondo» (Gv 8,12). È luce non solo per il suo insegnamento luminoso, ma soprattutto per la sua presenza luminosa. Ciò è confermato soprattutto dalla sua miracolosa Trasfigurazione, dove «il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce» (Mt 17,2).

Nel Credo il Figlio di Dio è presentato come “luce da luce”. Nella sequenza dei Vespri, lo scrittore di inni presenta anche il Signore come una “luce allegra”. E i cristiani con i sacramenti della Chiesa e la loro lotta spirituale possono ricevere la luce della grazia dello Spirito Santo e irradiarla con la loro vita.

Nel Discorso della Montagna, il Signore, consigliando i suoi discepoli, disse: «Voi siete la luce del mondo… (Mt 5, 14-16). (Cioè: Tu sei la luce del mondo… affinché la tua luce risplenda davanti agli uomini per vedere le tue buone opere e per glorificare il tuo Padre celeste). Qui è chiaro che la luce dei discepoli di Cristo sono le buone opere della loro vita santa. I santi nella prossima vita saranno come il Signore, diventeranno “dèi per grazia”. Il Signore lo esprime chiaramente nelle sue parole profetiche: «Allora i giusti risplenderanno come il sole nel regno del loro padre» (Mt 1).

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